Pagine

domenica 6 aprile 2014

Svolta la terza giornata Salone della Ricostruzione

La terza giornata del IV Salone della Ricostruzione, promosso da ANCE Abruzzo, insieme a ANCE L’Aquila, ANCE Chieti, ANCE Teramo e ANCE Pescara, e Carsa, società di comunicazione integrata, ha avuto il suo fulcro nel convegno istituzionale dedicato a “Smart country e inclusione sociale” a cura del Salone della Ricostruzione e di SAIE. Momenti di fruttuoso confronto in cui i racconti di esperienze internazionali e locali si sono intrecciati con l’obiettivo comune di comporre un’idea valida per realizzare luoghi socialmente e qualitativamente vivibili. La discussione si è aperta con gli esempi d’oltreoceano riportati da Carlo Pozzi, direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara: la trasformazione in chiave architettonica delle favelas sudamericane per favorirne il recupero sociale. Dal Sudamerica all’Abruzzo per raccontare il virtuoso modello proposto dal Comune di Fontecchio.
“L’utilizzo etico più opportuno da applicare nella ricostruzione non è quello di valorizzare tout court il bene tutelato, ma di usarlo strumentalmente per rafforzare la coesione sociale all’interno del paese – ha spiegato il sindaco Sabrina Ciancone – Con il progetto “Casa e bottega” abbiamo avviato un intervento di housing sociale che consente di risiedere e lavorare in una comunità. In questo modo le proprietà immobiliari pubbliche, oggetto di finanziamento, hanno una destinazione etica e non speculativa. Dieci abitazioni e 8 botteghe saranno assegnate con un bando internazionale a giovani coppie”.
Da Fontecchio all’esperienza di una professionista turca, l’architetto Nurgül Türker, che ha riportato l’esperienza di Toki, una sorta di immobiliare di Stato che si occupa di social housing e che ha fronteggiato la ricostruzione post-emergenza in diversi Paesi colpiti da catastrofi naturali. Emilio Nusca, coordinatore dei sindaci dei Comuni del cratere, ha posto l’accento sulla necessità che la Regione si appropri del ruolo propulsore nel raccogliere le istanze che vengono dal basso per inserirle nella programmazione dell’ente.
“Solo creando un sistema virtuoso che coinvolga amministratori e comunità locali, Regione e Governo – ha spiegato Nusca - e condividendo una visione unitaria, riusciremo a dare risposte al territorio, ma soprattutto a superare il limite dei singoli confini territoriali per immaginare e realizzare uno sviluppo organico in armonia con l’Abruzzo intero”. 
Ma un paese realmente smart country, secondo Pierluigi Properzi, presidente dell’Istituto Nazionale Urbanistica Abruzzo e Molise, non sarà mai possibile fino a quando non si avrà un modello di sviluppo sociale che può solo partire dal livello locale e da esso irradiarsi oltre i propri confini.

Dalla sala Officina L’Aquila è stata annunciata, invece, per giugno la prima missione b2b in Algeria. A darne notizia è stato Roberto Di Vincenzo, coordinatore del Salone, nel corso dell’incontro dedicato alle possibilità offerte dal paese africano nel settore ricostruzione. Antonio D’Intino, delegato internazionale di Ance Abruzzo, e Luigi Carotenuto, esperto di internazionalizzazione per l’Algeria, hanno illustrato le opportunità per grandi, piccole e medie imprese che vogliono ampliare il loro business e confrontarsi con uno dei mercati più organizzati tra i paesi nordafricani, solido e sicuro anche dal punto di vista geopolitico. Le opportunità riguardano sia la ricostruzione sia il recupero dei centri storici, con la costruzione di almeno 2milioni e 500mila abitazioni e, soprattutto, una richiesta sempre più pressante da parte della classe media locale di finiture di livello di pregio italiano. “Bisogna affrettarsi – ha sottolineato Carotenuto - perché la concorrenza nei nostri confronti è sempre più agguerrita. Le aziende devono fare qualcosa di performante dal punto di vista decisionale e organizzativo per ottenere riscontro immediato in quei territori”.

Un modello di ricostruzione che tenga conto della sostenibilità e dell’efficienza energetica è stata al centro, invece, della tavola rotonda a cura di Chapter Abruzzo, Ance L’Aquila e Fassa Bortolo, che si è svolta nella Sala Munari. Rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e degli ordini territoriali si sono confrontati sulla necessità di porre un’attenzione particolare all’edilizia privata e pubblica. “Il 40% delle scuole italiane – ha spiegato Legambiente Abruzzo – è sprovvista del certificato di agibilità. Solo lo 0,6% ha introdotto tecnologie per il risparmio energetico secondo la vigente normativa UE”. I partecipanti alla tavola rotonda hanno, dunque, manifestato la volontà di cooperare per stringere un patto e fare pressione affinché alcuni parametri siano adottati, soprattutto nel settore dell’edilizia scolastica “per non doversi trovare da qui a 10 anni ad affrontare costi insostenibili di manutenzione, senza tener conto delle ricadute sulla vita degli studenti”.
Ufficio Stampa

Nessun commento:

Posta un commento