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martedì 30 dicembre 2014

Mostra fotografica Voci al Museo delle genti d'Abruzzo di Pescara

Dal 10 gennaio al 29 marzo 2015 al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara sarà ospitata la mostra fotografica dal titolo VOCI, un intenso quanto articolato excursus sull’uomo e sul suo desiderio di raccontarsi ideata e curata da Mariano Cipollini.
Legata a doppio filo con l’esposizione Il Tempo qui non vale niente- Paul Scheuermeier - Gerhard Rohlfs fotografi 1923 – 1930, inaugurata il 20 settembre 2014 e prorogata fino a marzo 2015, VOCI mette insieme alcuni dei migliori scatti dell’artista fotografo Paolo dell’Elce presentati all’interno del progetto Farindola, la terra e i volti del 2003/2004.
Il felice incontro dei due percorsi espositivi crea un ponte narrativo tra la realtà abruzzese degli anni venti e quella contemporanea. Una mostra nella mostra.
Il progetto del curatore si avvale inoltre dell’alta professionalità degli altri artisti coinvolti: le attrici Susanna Costaglione e Lucrezia Guidone con letture tratte dal quinto capitolo del romanzo di Ignazio Silone Fontamara e alcune interviste estrapolate da La solitudine del satiro di Ennio Flaiano affiancate dalle musiche del compositore Diego Conti e del cantautore Adolfo Dececco. Un progetto multidisciplinare che dà “voce” all’uomo attraverso le sue molteplici ed infinite possibilità espressive. Come recita lo stesso curatore:
[...] L’estrema sensibilità con la quale Dell’Elce ha fatto di un reportage antropologico-documentario un inno alla poetica del paesaggio dell’anima, ha reso semplice e necessario allo stesso tempo, l’incontro tra immagine parola e musica. Così un volto è voce e la voce è immagine, è musica contemporaneamente. Impossibile scinderli.
Riuscendo a scompaginare ogni criterio canonico di costruzione visiva delle inquadrature, Paolo fa affidamento alla sua magistrale competenza utilizzando una narrazione la cui semplicità è quasi disarmante. Non c’è posto per la mistificazione formale, tanto meno per quella ideologica, molto in voga negli ultimi decenni. Si affida totalmente a una trascrizione poetica che fa del suo scatto una breve ma intensa confessione intima. Appunti di un diario collettivo i
cui confini personali sono difficilmente scansionabili1.
All’interno del percorso espositivo sarà proiettato il video Voci, realizzato da Giusi Mastantuono, che riassume il lavoro degli artisti sopra citati.
Un coro di storie dove ancora l’uomo, come ci ricorda Mariano Cipollini, pur “nella sua imperfezione si rivela vera e unica opera d’arte.”

L'ufficio stapa

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