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giovedì 29 maggio 2014

Febbo: "E’ inutile cercare giustificazioni, Pagano ammetta la batosta elettorale"

“Nazario Pagano è l’unico abruzzese ed esponente di Forza Italia che non si è accorto della pesante batosta elettorale subita dal partito ma vede addirittura un incremento dei consensi”. Così il Consigliere regionale Mauro Febbo assessore uscente alle Politiche agricole risponde alle dichiarazioni dell’ex Presidente del Consiglio regionale. “Nel tentativo di far quadrare i conti – sottolinea Febbo – si avventura in valutazioni quantomeno discutibili e confondendo i dati tra elezioni Politiche e Regionali che, visto il responso delle urne, lasciano il tempo che trovano. Una sconfitta del genere, con uno scarto del 17%, è davvero difficile da giustificare e ribadisco che è assolutamente necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Voglio ricordare, in primis a Pagano, che nel 2008, quando ricoprivo il ruolo di Coordinatore provinciale di Chieti, in vista delle elezioni regionali, ebbi il buon gusto di autosospendermi prima di presentare le liste.
Già dal marzo del 2013 nella riunione di maggioranza allargata ai vertici del partito nonché ai Direttori e alcuni Dirigenti regionali, tenutasi presso l’Oasi dello Spirito di Montesilvano, erano emerse problematiche di natura economico-legislativa che mi portarono a indicare quale data per il voto quella di novembre 2013, cioè alla scadenza naturale. Era palpabile in quei mesi che all’interno della struttura regionale c’erano Direttori e Dirigenti che stavano remando contro, assessori che stavano meditando il “salto della quaglia”, altri che stavano valutando la possibilità di non ricandidarsi e altri ancora che pensavano alla propria città anziché al Bilancio regionale. Basta considerare che si è riusciti a fare una variazione di Bilancio solo il 18 dicembre del 2013, trasformata poi in Legge 59, peraltro pubblicata sul Bura e non osservata dal Governo, che puntualmente è stata vanificata con la complicità di Direttori, Dirigenti e in primis di Assessori che non hanno mai vigilato sui propri settori e hanno preferito voltarsi dall’altro lato senza incalzare i responsabili. Per mesi il Coordinatore regionale, unitamente al Presidente Chiodi, non si è occupato della formazione delle liste per le Regionali pensando esclusivamente alle problematiche di Pescara che sono rimaste irrisolte e oggi la situazione è fortemente a rischio.
Nessuno dei titolati, Coordinatore o Presidente Chiodi, ha pensato di coinvolgere i Quadri e i Dirigenti di partito sia nella stesura delle liste sia nella campagna elettorale, mentre io ritengo che non solo dovevano essere convocati ma ad essi doveva essere chiesto il “sacrificio” di candidarsi per rispondere alle 8 liste (noi solo 4) dello sfidante che partiva con addirittura ben 116 candidati in più rispetto a noi. Per non parlare del mancato coinvolgimento di tutti coloro che rappresentano il Governo regionale all’interno di enti, società, ecc. e potrei continuare ancora ma mi attendo che il Coordinatore Pagano convochi al più presto il Coordinamento regionale, presentandosi dimissionario e consentendo di aprire il dibattito che prima non c’è stato. In quella sede – conclude Febbo - proporrò anche la convocazione degli “stati maggiori” di Forza Italia (eletti e dirigenti) per rilanciare l’attività politica e territoriale anche nella previsione che si possa tornare al voto in breve tempo”.
“In occasione della riunione della maggioranza svoltasi nel 2013 nei locali dell’Oasi dello Spirito di Montesilvano – prosegue Mauro Febbo - erano già emerse una serie problematiche che puntualmente si sono concretizzate. Inoltre già dal mese di marzo fui uno dei primi a manifestare l’intenzione di andare al voto alla scadenza naturale della legislatura ed ero fermamente contrario allo slittamento. Dello stesso parere non era Pagano che ha sempre difeso la posizione di chi voleva andare alle urne 6 mesi più tardi portando una serie di giustificazioni politico-istituzionali che oggi sono miseramente sfumate.
Tra le responsabilità che vanno ascritte al presidente Pagano c’è sicuramente la mancata applicazione della Legge 59, una variazione di bilancio che ci avrebbe consentito di dare un segnale concreto al territorio e intervenire in favore di  alcune categorie come quelle della marineria, degli allevatori, dei disabili e dei centri di ricerca regionali. Potrei continuare dicendo che per troppo tempo ha pensato solamente alla questione che riguardava la spaccatura e la conseguente presentazione della doppia lista al Comune di Pescara, che tra l’altro non è riuscita a risolvere, trascurando irresponsabilmente le imminenti elezioni regionali. Il risultato? Non sono mai stati convocati i responsabili territoriali del partito che conseguentemente non sono stati coinvolti in sede di scelta delle candidature. Ci siamo così presentati con sole 4 liste che erano visibilmente poche considerando quelle dei nostri avversari che ai nastri di partenza potevano contare su 116 candidati in più sulle 4 province.
Quando sono state costruite le liste non c’è stato nessun coinvolgimento dei territori, escludendo dirigenti e amministratori locali dalla discussione: non solo bisognava convocarli ma invitarli ad uno sforzo maggiore e candidarsi per arginare il gap rispetto ai numeri dei nostri concorrenti. Un’altra questione che meritava maggiore attenzione è quella relativa alle recenti vicende giudiziarie e nei mesi precedenti la tornata elettorale, non si è mai voluto aprire un dibattito serio che consentisse di valutare la possibilità di operare eventuali cambiamenti.
Io vado avanti per la mia strada – conclude Febbo – e con coerenza continuo a sostenere le mie contestazioni. Invito Pagano a convocare il coordinamento regionale entro venerdì e intanto per quel giorno ho organizzato un primo incontro con i miei amici per analizzare con attenzione la situazione e gli scenari futuri. Poi dovrà essere convocata un’assemblea dei dirigenti, dei quadri e di tutti gli eletti del partito”.

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