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martedì 24 febbraio 2015

Fuga di cervelli? La parola ai giovani

Ultimamente si parla sempre di più di emigrazione e di fuga di cervelli… Ma i giovani cosa ne pensano? Sentono davvero di potersi realizzare soltanto lasciando il loro paese e trasferendosi all’estero?
Young Business Talents, il game che permette ai giovani di 10.000 scuole italiane di fare un’esperienza di business gestendo virtualmente un’azienda, ha condotto un’indagine per conto di Nivea, organizzatrice dell’iniziativa, intervistando 2300 studenti di un’età compresa tra i 15 e i 21 anni e che vivono in diverse città italiane sparse su tutto il territorio nazionale.
I risultati sono molto interessanti: ben il 93% degli intervistati infatti ha dichiarato che lascerebbe la propria città d’origine per spostarsi altrove, in Italia o ben più volentieri all’estero pur di realizzare le proprie ambizioni lavorative.
I paesi preferiti in cui trasferirsi sono gli Stati Uniti seguiti a ruota dalla Gran Bretagna, rispettivamente con il 26% e il  22% delle preferenze. 
Per quanto riguarda le città, la più ambita è Londra con il 17%, seguita da New York (12%),  Parigi e Berlino (4%).
Non è tutto però! Dall’analisi delle oltre 2000 risposte emerge anche un dato incoraggiante: il 30% dei ragazzi italiani vorrebbe infatti rimanere a lavorare nel proprio paese.
In particolare la città prediletta è Milano che, forse anche grazie al fermento creato dell’imminente EXPO, non ha smesso di esercitare il suo fascino soprattutto verso i ragazzi del sud;  il 7% di questi ultimi però da anche fiducia a Roma, la città eterna celebrata in tutto il mondo. 
“Questo sondaggio è lo specchio dell’Italia dei nostri giorni - afferma Umberto Luciani, Country Manager di Praxis Italia – La speranza è che con l’avvento del 2015 la percentuale di ragazzi che hanno fiducia nel loro paese natale cresca sempre più, aiutata dai segnali positivi della nostra economia che ci auguriamo tutti non tarderanno ad arrivare”. 
Il campione, ora nel vivo della competizione e quindi alle prese con l’uso del simulatore di business, ha anche dichiarato che la propria esperienza scolastica è stata molto arricchita grazie a Young Business Talents; i ragazzi infatti si sentono molto più sicuri e preparati di prima per l’ingresso nel mondo del lavoro.

Ufficio Stampa:
Claudia Cavaleri

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