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venerdì 27 marzo 2015

Lettera aperta della Fondazione Luca Romano

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta:



Ill.mo Sig. Prefetto
Preg.mo Sig. Sindaco di Chieti
Preg.mo Sig. Presidente la Provincia di Chieti
Ill.mo Sig. Magnifico Rettore – Università G. D’Annunzio
Spett.le Il Centro 

COME TI RINNOVO LA FONDAZIONE LUCA ROMANO
a seguito dell’articolo pubblicato il 4 marzo scorso da Il Centro, titolato “La Fondazione Luca Romano si rinnova”, mi vedo costretto ad effettuare alcune precisazioni. 
Sono il padre di Luca Romano, Romano Antonio, Fondatore e Presidente Onorario della Fondazione Luca Romano Onlus. Per completezza di esposizione, è forse è anche il caso di rappresentare a chi mi legge, che sono l’unica persona fisica cha si è esposta personalmente per dotare la detta Fondazione di un patrimonio., Per ragioni che non ritengo opportuno approfondire in questa sede, a mezzo di discutibili modifiche sugli atti fondamentali dell’ente, mi sono via via visto esautorato di ogni effettivo potere sulla detta Fondazione. Il processo di “spossessamento” è andato di pari passo, con lo snaturamento dei fini che mi hanno ispirato in sede di atto costitutivo e con un progressivo ma pare inesorabile impoverimento delle attività della Fondazione stessa. 
La Fondazione, sorta alla memoria di mio figlio con l’intento di intervenire sugli abusi e porsi come punto di riferimento e sostegno della area metropolitana che vede come epicentro Chieti Scalo, da circa un anno e mezzo non esplica attività sociali rivolte al grande pubblico e non ha prodotto progetti che siano meritevoli di cenno e comunque in qualche modo paragonabili con quelli predisposti sino a un po’ di tempo addietro.
Una volta c’erano l’Achille d’Oro, le Olimpiadi per la Vita. la partecipazione della Fondazione a tutti gli eventi riguardanti gli abusi, il sostegno allo studio e l’assistenza a quanti ne facessero richiesta. Non sfuggirà l’impegno profuso e i risultati ottenuti a favore dei giovani che frequentano l’Università G. D’Annunzio e in tema di disagio occupazionale della Valle Pescara e di carenze del tempo libero. 
In questa ottica, per la sede e l’operatività della Fondazione, avevo scelto Chieti Scalo. La scelta, invero, era ispirata anche a questioni più intime, ovvero il rispetto e il ricordo di Luca, che qui ha vissuto e purtroppo è venuto meno; qui Luca ha prodotto le sue opere, ha tessuto i suoi contatti e si è fatto apprezzare per le sue qualità. Per questi principi e in considerazione di questi presupposti i Docenti universitari della G. D’Annunzio hanno donato i libri e contribuito ad allestire la biblioteca della Fondazione. Oggi, travisando logica e rispetto, la Sede è stata trasferita da Chieti Scalo – Via Marino da Caramanico  - a Chieti Civitella ex Orsoline, riducendo l’impatto sul territorio che ha ispirato la costituzione della Fondazione stessa e, di fatto,  impedendo frequenza e accesso ai servizi (che la Fondazione dovrebbe prestare…) a una fascia di utenti  originariamente predestinata a fruirne in modo prioritario.
I progetti:  VIVERE LE RELAZIONI “Sportello di Ascolto” e  ROAD SAFETY SYSTEM, curati, studiati e portati ad approvazione dal sottoscritto, prevedono che i detti servizi - in particolare lo sportello di ascolto - si svolgano presso la sede sociale di Chieti Scalo. Seguendo la logica sopra accennata, fino a circa due anni fa la Fondazione poteva vantare un frequentazione di giovani invidiabile. E’ sotto gli occhi di tutti che, ad oggi, non è più così…
Ricordo anche a me stesso che la Fondazione è partecipata dal Comune e dalla Provincia di Chieti, i quali non hanno integrato il Consiglio di Amministrazione, pur avendone diritto. In considerazione anche della funzione di garanzia che i detti Enti dovevano svolgere, Ve ne domando le ragioni.
Rammento anche che  Comune di Chieti, nel 2011, ha versato €. 15.000,00 a titolo di partecipazione. Ebbene, segnalo a chi mi legge che le somme in questione, salvo un mio improbabile colossale abbaglio, non figurano in bilancio. 
Segnalo, inoltre, che la Fondazione anziché avere un capitale depositato di almeno €. 50.000,00, come prevede la legge, ha un debito di circa €. 40.000,00.  
L’ultima circostanza è una soltanto delle manchevolezze che, a mio sommesso avviso, potrebbero ravvisarsi a una semplice lettura dei bilanci, ma non intendo tediarVi oltre, poiché sono certo che l’Autorità governativa preposta al controllo e sorveglianza degli Enti in parola avrà tempo e modo di effettuare le sue verifiche.
Ebbene, alla luce di tutto quanto sopra, credo che sia legittimo domandarsi se ad oggi può dirsi  perseguito lo scopo che aveva ispirato la Fondazione. Ritengo sia lecito richiedere a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti di attivarsi per garantire che la legalità – prima di tutto – sia scrupolosamente osservata. Fosse anche solo in onore di Luca.
Tanto dovevo per rispetto di tutti voi che avete partecipato con amore e dolore alla dura esperienza a cui  il buon Dio mi ha chiamato. 
Chieti 19/03/2015

Firmato
Antonio Romano

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