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martedì 2 settembre 2014

Febbo: "Su Abruzzo e mare Adriatico si profila un’invasione di ufo?"

“Mentre il Presidente Ovunque della Regione Abruzzo era impegnato a Chieti in un incontro con la delegazione regionale del Cei, dove naturalmente non ha perso tempo per fare un po’ di propaganda, il presidente del Consiglio Renzi presentava a Roma lo “Sblocca Italia” che sembra proprio delegittimare seccamente le dichiarazioni di Luciano D’Alfonso in materia di Ambiente”. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo che spiega: “Durante la riunione con i Vescovi, alla presenza del senatore Legnini e del suo sottosegretario “tuttofare” D’Alessandro, D’Alfonso ha  dichiarato (come da comunicato stampa ufficiale): 'Non sarà consentito che i beni irripetibili del Creato vengano ammalorati irrimediabilmente da azioni dirette, come nel caso delle estrazioni petrolifere, a trarre profitto dai giacimenti del nostro mare. Non per nulla ci siamo dotati di posizioni amministrative e normative che, almeno fino a quando la competenza è solo nostra, ci consentono di proteggerci da tali rischi. Vigileremo sulla situazione grazie anche al Sottosegretario Legnini ed alle antenne dei nostri parlamentari'. Il governo centrale a guida Pd, invece, punta in modo deciso sulla valorizzazione dei giacimenti di idrocarburi se è vero che da più parti, non solo nel mondo ambientalista, si parla di decreto Sblocca-trivelle e a questo proposito sul documento ufficiale pubblicato sul sito del Consiglio dei Ministri si legge: ‘Si è proceduto alla valorizzazione dei non trascurabili giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio nazionale, sbloccando cospicui investimenti (ipotizzabili in 15 miliardi di euro). Si è quindi proceduto a riconoscere il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale’. Inoltre secondo quanto riportato dalla stampa nazionale il provvedimento toglierebbe alle Regioni il potere di veto sulla ricerca e sulla trivellazione di pozzi di petrolio e di metano". 
"Si profila così - continua Febbo - uno scenario più che preoccupante per l’Abruzzo che a questo punto rischia, al pari di altre regioni come la Basilicata, di diventare un distretto petrolifero “strategico”. Potrebbe accadere ciò a cui ci siamo opposti in questi anni e potrebbero dare il via libera a progetti come Ombrina, che torna sempre in auge, o Rospo mare di fronte al quale avevo già messo in guardia nel mese di maggio. Dal canto nostro, come centrodestra abruzzese, la posizione è sempre la stessa di quando eravamo al Governo regionale: questo tipo di interventi sono assolutamente inconciliabili con le realtà presenti sul territorio. Ci eravamo fatti portavoce delle istanze che arrivavano dalle comunità locali in quanto lo scenario che si prefigurava era assolutamente in contrasto con le vocazioni delle nostre coste, che sarebbero irrimediabilmente messe a rischio dalle attività di estrazione petrolifere e drammaticamente sfigurate sul piano paesaggistico". 
"Come pensano di comportarsi i rappresentanti del Pd abruzzese di fronte a questa prospettiva? Scenderanno di nuovo in piazza? Il sottosegretario Legnini durante la Festa dell’Unità di Lanciano ha dichiarato di essere contrario a Ombrina Mare ma non contro il petrolio mentre D’Alfonso, nella stessa sede, ha ribadito che non vedremo mai gli ufo in Adriatico. Mi chiedo però come farà oggi ad evitare questa probabilissima invasione. Intanto - conclude Febbo - le uniche preoccupanti certezze rimangono le posizioni discordanti di un partito che a livello regionale porta avanti un discorso, a chiacchiere, mentre a livello nazionale fa ben altre considerazioni”.

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